Cosa cambia tra CHKDSK, SFC e DISM? In questo articolo esaminiamo i tre strumenti diagnostici di Windows e spieghiamo come funzionano.
Cosa sono CHKDSK, SFC e DISM
Quando il tuo PC inizia a segnalare errori, rallentamenti o comportamenti anomali, puoi utilizzare gli strumenti diagnostici integrati di Windows 10 e Windows 11 per provare a risolvere il problema. CHKDSK, SFC e DISM controllano lo stato del disco locale e riparano i file corrotti, ma i tre strumenti funzionano in modi diversi e prendono di mira aree diverse del sistema.
Differenza tra CHKDSK, SFC e DISM
CHKDSK, SFC e DISM sono strumenti di sistema e puoi eseguirli tutti e tre. Ma questo può rivelarsi dispendioso in termini di tempo e non necessario per il tuo problema specifico. Ecco perché dovresti conoscerne la differenza per capire quando e come utilizzare questo trio di strumenti per la risoluzione dei problemi.
Quando usare CHKDSK
CHKDSK (Check Disk) è il primo strumento diagnostico di Windows che dovresti provare se il tuo computer inizia a comportarsi in modo strano. Ad esempio, se si blocca durante lo spegnimento o diventa esageratamente lento.
CHKDSK esegue la scansione dell’intero hard drive per trovare e correggere gli errori nel file system. Controlla anche i settori danneggiati (cluster di dati che non possono essere letti) del disco e prova a ripararli o dice al sistema di non usarli.
Windows può eseguire CHKDSK all’avvio se rileva un problema con l’hard disk, a volte per motivi innocui come l’arresto improvviso, ma anche per motivi più gravi, tra cui l’infezione da malware e il guasto imminente dell’unità. Tuttavia, non risolverà alcun problema fino a quando non verrà richiesto di farlo.
Per prevenire errori futuri e potenziali perdite di dati, conviene eseguire CHKDSK manualmente almeno una volta al mese come parte della routine di manutenzione del computer. È possibile utilizzare uno dei seguenti metodi:
Primo Metodo: Eseguire CHKDSK tramite Esplora file
Segui i passaggi qui sotto per eseguire il CHKDSK da Esplora file.
- su Windows 10: apri Esplora file, clicca su Questo PC, fai click destro sull’unità (hard disk) che desideri controllare e seleziona Proprietà. Nella scheda Strumenti, premi su Verifica in corrispondenza di Verifica errori.
- su Windows 11: apri Esplora file, clicca su Questo PC, fai click destro sull’unità (hard disk) che desideri controllare e seleziona Proprietà. Nella scheda Strumenti, premi su Controlla in corrispondenza di Controllo errori.
Se Windows determina che tutto funziona senza intoppi, suggerirà che non è necessario eseguire la scansione dell’unità. Per eseguire comunque CHKDSK, premi su Analizza unità.
La scansione potrebbe richiedere diversi minuti, a seconda del volume e dello stato del disco. Una volta completato il processo, CHKDSK ti dirà che non sono stati trovati errori o, se ne trova, ti suggerirà di risolverli.
Secondo Metodo: Eseguire CHKDSK dal prompt dei comandi
Per un maggiore controllo sul processo di verifica del disco, puoi eseguire CHKDSK dal prompt dei comandi con privilegi elevati.
Apri dunque il Prompt dei comandi come amministratore.
💡 Puoi aprire il Prompt dei comandi digitando cmd
nel menu Start di Windows, facendo click destro su Prompt dei comandi nella parte superiore dei risultati e selezionando Esegui come amministratore.
Nella finestra del Prompt dei comandi, digita chkdsk
e spazio, seguito dal nome dell’unità che desideri controllare. Ad esempio, chkdsk c:
per scansionare l’unità C:.
Premi Invio per cercare errori in modalità di sola lettura, il che significa che non verranno apportate modifiche.
Per apportare modifiche, puoi utilizzare i parametri con il comando CHKDSK. Eccone due che puoi usare per risolvere i problemi.
- Per fare in modo che CHKDSK risolva i problemi che trova, digita
chkdsk /fc:
(per il disco C:). - Per cercare i settori danneggiati e gli errori, digitare
chkdsk /rc:
(per il disco C:).
Se non sei in grado di eseguire questi comandi perché “il volume è utilizzato da un altro processo”, il prompt dei comandi ti chiederà di pianificare la scansione al riavvio del computer.
Quando usare SFC
Mentre CHKDSK trova e corregge gli errori nel file system del tuo disco locale, SFC (System File Checker) scansiona e ripara specificamente i file di sistema di Windows. Se rileva che un file è stato danneggiato o modificato, SFC lo sostituisce automaticamente con la versione corretta.
Sapere quando usare SFC è più ovvio rispetto a CHKDSK (che dipende dall’impressione che il tuo hard disk non si comporti correttamente). Infatti, se i programmi Windows si arrestano in modo anomalo, ricevi messaggi di errore sui file DLL mancanti o stai riscontrando la temuta “schermata blu“, allora è sicuramente il momento di eseguire SFC. Ecco come fare.
Apri il prompt dei comandi come amministratore, digita il comando sfc /scannow
e premi Invio.
SFC eseguirà una scansione completa del sistema e riparerà e sostituirà tutti i file danneggiati o mancanti, utilizzando le versioni dell’archivio componenti di Windows. La scansione può richiedere del tempo, ma assicurati di lasciare aperta la finestra del prompt dei comandi fino al completamento.
Se desideri solo scansionare ma non riparare i file di sistema danneggiati, digita: sfc /verifyonly command
.
Al termine della scansione di SFC, vedrai uno dei tre messaggi:
- Protezione risorse di Windows non ha rilevato alcuna violazione dell’integrità. Ciò significa che qualsiasi cosa stia causando problemi al tuo PC non è correlata a un file di sistema.
- Protezione risorse di Windows ha rilevato file corrotti e li ha riparati correttamente. Questo dovrebbe significare che i problemi sono stati risolti.
- Protezione risorse di Windows ha rilevato file corrotti ma non è stato in grado di risolverne alcuni. Ciò significa che la colpa è dei file di sistema, ma SFC non può sostituirli. Prova a eseguire di nuovo lo strumento in modalità provvisoria. Se riscontri ancora lo stesso risultato, non disperare: è il momento di usare la scansione DISM.
Quando usare DISM
DISM (Deployment Image Servicing and Management) è il più potente dei tre strumenti diagnostici di Windows. Sebbene solitamente non sia necessario utilizzarlo, è quello a cui rivolgersi quando si verificano frequenti arresti anomali, blocchi ed errori che SFC non è in grado di riparare.
Mentre CHKDSK esegue la scansione del file system del disco locale e quella SFC dei file di sistema, DISM rileva e corregge i file corrotti nell’archivio componenti dell’immagine di sistema di Windows, in modo che SFC possa funzionare correttamente.
⚠️ Crea un backup della partizione dell’unità prima di eseguire DISM, nel caso qualcosa vada storto.
Come per CHKDSK e SFC, dovrai aprire il prompt dei comandi con privilegi di amministratore per eseguire DISM. Per risparmiare tempo ed evitare il rischio di eseguire riparazioni inutilmente, puoi prima controllare se l’immagine è danneggiata senza apportare modifiche, digitando il seguente comando Dism /Online /Cleanup-Image /CheckHealth
e premendo Invio.
La scansione dovrebbe durare solo pochi secondi. Se non viene rilevato alcun danneggiamento, puoi eseguire una scansione più avanzata per determinare se l’archivio componenti è integro e riparabile, sempre senza apportare modifiche, digitando: Dism /Online /Cleanup-Image /ScanHealth
e premendo Invio.
Se DISM segnala la presenza di problemi con l’immagine di sistema, puoi eseguire un’altra scansione avanzata per riparare automaticamente questi problemi. DISM si connetterà a Windows Update per scaricare e sostituire i file danneggiati secondo necessità. Calcola che il processo può richiedere fino a dieci minuti e si blocca per un po’ quando rimangono venti secondi, ma è normale. Digita il comando: Dism /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth
e premi Invio per avviare la scansione/riparazione.
Una volta completata la scansione e la riparazione, riavvia il computer ed esegui nuovamente SFC per sostituire i file di sistema corrotti o mancanti.
Conclusioni
Ora che hai capito cosa la differenza tra CHKDSK, SFC e DISM, l’esecuzione di uno o più di questi strumenti di risoluzione dei problemi di Windows ti aiuterà a riparare il tuo computer Windows 10 o Windows 11.
Se i problemi persistono, esegui un Ripristino configurazione di sistema. Ciò ripristinerà i file di sistema, le impostazioni e i programmi a un’ora in cui il computer funzionava correttamente. Se il sistema non era già danneggiato quando è stato creato il punto di ripristino, potresti risolvere in questo modo.